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Quali sono le parti comuni di un condominio?
Quando si vive in un condominio, è essenziale sapere cosa si intende per “parti comuni”. Questo concetto, disciplinato dall’articolo 1117 del Codice Civile, è alla base della convivenza tra condomini e della gestione degli spazi condivisi.
Scopriamo nel dettaglio cosa sono le parti comuni di un condominio, come riconoscerle e quali regole ne disciplinano l’uso e la manutenzione.
Cosa sono le parti comuni di un condominio
Le parti comuni di un condominio sono tutti quegli spazi e quegli elementi strutturali che non appartengono a un singolo condomino, ma sono di proprietà collettiva. In altre parole, si tratta di beni e impianti necessari all’uso comune delle unità abitative o funzionali al godimento delle proprietà esclusive.
Secondo quanto stabilito dall’art. 1117 c.c., le parti comuni sono condivise da tutti i condomini (salvo che non risulti diversamente dal titolo, ossia dal regolamento condominiale o dagli atti di proprietà).
L’elenco delle principali parti comuni si trova all’articolo 1117 del Codice civile che non è esaustivo nel senso che non include molte altri parti comuni presenti in un edificio condominiale. Ecco le più importanti:
Il suolo su cui sorge l’edificio
Le fondamenta, i muri maestri, pilastri e travi portanti
Tetti e lastrici solari
Scale, portoni di ingresso, androni, cortili, facciate
Portici, vestiboli e anditi comuni
Aree di parcheggio condominiali
Locali per servizi comuni (portineria, alloggio del portiere, lavanderia, stenditoi, sottotetti comuni)
Impianti comuni come ascensori, pozzi, cisterne, impianti idrici e fognari, impianti di riscaldamento centralizzato, condizionamento, elettricità, ricezione TV, internet, ecc.
Quali sono le parti comuni non indicate dalla legge
L’articolo 1117 del codice civile non è esaustivo nel senso che ci sono tante altre parti comuni non indicate dalla legge. Per orientarsi in questa materia è stata fondamentale l’opera della giurisprudenza e della dottrina, che hanno costruito nel tempo una serie di criteri utili per capire se un bene appartenga al singolo oppure a tutti i condòmini.
Il principio più importante è quello della strumentalità: una parte dell’edificio può essere considerata comune quando è necessaria o utile all’uso e al godimento delle proprietà esclusive. Questo significa che non è il fatto di essere semplicemente “vicina” o “fisicamente collegata” a fare la differenza, ma il ruolo funzionale che svolge per l’intero condominio.
Un esempio classico è quello delle scale: sono necessarie per accedere agli appartamenti, e quindi servono tutti. Lo stesso vale per i tetti, le facciate, i muri portanti, i pianerottoli, le fognature principali. Tutti questi elementi, anche se non sempre menzionati esplicitamente.
FONTE: IMMOBILIARE.ITNEWS
Cresce il valore globale delle abitazioni del mondo
Secondo l'annuale rapporto di Savills sul settore immobiliare residenziale, il valore globale di tutte le abitazioni nel mondo ha raggiunto i 286,9 miliardi di dollari (circa 247,3 miliardi di euro) nel 2024. Questo valore totale è leggermente diminuito rispetto al 2023 (-2,3%), soprattutto a causa del tasso di cambio rispetto al dollaro. Ma il mercato continua a crescere, trainato dall'aumento dei prezzi e del patrimonio immobiliare. Il mercato immobiliare costituisce una significativa riserva di ricchezza, con Cina (74 miliardi di dollari), Stati Uniti (52 miliardi di dollari) e Giappone (17 miliardi di dollari) in vetta.
La proprietà di immobili residenziali è una delle principali forme di tutela del patrimonio a livello globale. Il valore di tutte le abitazioni nel mondo rimane superiore del 19% rispetto al 2019, periodo pre-pandemico. Nonostante il calo su base annua, la maggior parte dei Paesi ha registrato un aumento del valore nelle proprie valute locali, trainato dall'aumento dei prezzi delle case e dalla crescita del patrimonio immobiliare.
I primi 10 mercati residenziali rappresentano insieme il 71% del valore totale degli immobili residenziali a livello globale.
La Cina rimane il mercato residenziale più grande del mondo, rappresentando il 29% del valore globale e 74 miliardi di dollari (63,7 miliardi di euro), nonostante un calo del 5,2% su base annua (8% in dollari americani) dovuto al calo dei prezzi e al rallentamento delle nuove costruzioni.
Gli Stati Uniti sono il secondo mercato più grande, rappresentando il 18% del valore residenziale globale, in crescita del 5,1% su base annua, raggiungendo i 52 miliardi di dollari (44,8 miliardi di euro).
In Europa, dove la carenza di offerta continua a far salire i prezzi, i Paesi Bassi hanno registrato un notevole incremento, passando dal 19° posto in termini di valore del mercato immobiliare residenziale nel 2019 al 15° nel 2024, così come la Spagna, che è passata dal 20° al 17° posto a livello mondiale nel 2024, raggiungendo i 3,3 miliardi di dollari (2,8 miliardi di euro).
"L'aumento del valore immobiliare residenziale riflette la crescita economica e l'espansione del mercato, sebbene possa anche essere indicativo di una crescente pressione sull'accessibilità economica degli alloggi", sottolinea il rapporto di Savills.
L'Europa rappresenta un quarto del valore immobiliare residenziale mondiale, ma solo il 10% della popolazione. Il Nord America, con appena il 6% della popolazione mondiale, ne rappresenta il 22%. Al contrario, in Africa e in Asia, dove vive la maggior parte della popolazione mondiale, la percentuale è molto più bassa.
FONTE: idealista news Spagna
Affitti brevi, stop ai limiti imposti dai comuni
Stop ai divieti imposti dai Comuni sugli affitti brevi. L’attività di locazione turistica, esercitata in forma non imprenditoriale, non rientra nel raggio d’azione dei loro poteri di inibizione. Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 2928/2025, segna un importantissimo precedente nella vicenda degli affitti brevi, dando un duro colpo alle amministrazioni che, in più parti d’Italia, stanno provando a regolare il fenomeno con regolamenti a livello locale.
Tra queste, ci sono i casi di Firenze (che ha appena approvato un nuovo regolamento sul tema) Bologna, Roma, Venezia e Sirmione, in provincia di Brescia. Proprio l'amministrazione lombarda, con un regolamento datato gennaio 2022, è stata tra le prime a disciplinare il fenomeno.
FONTE: il sole 24h
https://www.ilsole24ore.com/art/affitti-brevi-stop-limiti-imposti-comuni-AHDZfMN
Sei consigli per rendere irresistibile la tua casa
Se un'immagine vale più di 1000 parole, quando arriva il momento di vendere una casa, il valore delle fotografie è inestimabile. Persino i più piccoli particolari possono far sì che un possibile acquirente perda l'interesse a visitare un immobile in vendita, fare un'offerta o rimandare la conclusione dell'operazione molto più del previsto.
Secondo Paula Borrás, responsabile del contenuto audiovisivo dell'immobiliare spagnola Monapart, all'incirca il 25% degli annunci di immobiliari sembrano fatti apposta "per spaventare gli interessati e nascondere le bellezze delle proprietà". Per rendere più facile questo lavoro, Monapart ha pubblicato sei consigli per far sí che la tua casa sia irresistibile.
1.-Ordine, ordine e ancora ordine. E lo stesso vale per la pulizia. Le case devono apparire lucenti e sgombre per poter trasmettere la loro vera dimensione. Una casa sporca, disordinata o piena di oggetti sembra più piccola di quello che è in realtà. Inoltre, è difficile che i possibili compratori si immagini vivendo lì.
2.-Rendi più neutro possibile l'ambiente. Le case con una personalità molto marcata sono difficili da vendere perché i clienti fanno fatica ad immaginarsi vivendo lì. L'ideale è eliminare dalla vista le fotografie familiari, l'eccesso di oggetti decorativi, e soprattutto, gli effetti personali dai bagni.
3 - La magia dell'Home Staging. Gli appartamenti spogli o che hanno bisogno di una buona ristrutturazione sembrano senz'anima nelle foto. Sembrano più stretti e molto meno accoglienti. Una soluzione pratica e fruttuosa è quella di contrattare un servizio di home staging che, con pochi mobili, qualche pianta e leggeri ritocchi, mostrerà lo spazio ben ammobiliato, decorato e illuminato.
4.- Elimina i piccoli difetti - Riparare una persiana rotta, dipingere una stanza o illuminare in maniera adeguata una stanza, può significare un'interessante guadagno di tempo e denaro.
5.- Colore e energía. Le piante portano energia e allegria agli ambienti se sono fresche e in buono stato. E per fare le foto, è meglio aspettare le ore del giorno in cui la casa è più soleggiata. I colori vivi e il cielo azzurro rendono le foto molto più attraenti.
6 - Nessun "selfie", intrusi, figli, animali o ritratti. Tutti fuori dall'obiettivo. Il protagonista assoluto e l'immobile e quello che per te è un particolare adorabile, può non esserlo per il compratore. Dobbiamo privilegiare l'obiettività e la despersonalizzazione, in modo che per il potenziale interessato sia facile immaginare la sua vita in questo stesso spazio.
Considera questi piccoli trucchi per rendere il tuo annuncio irresistibile! Ricorda inoltre di valutare correttamente il tuo immobile prima di metterlo in vendita. A questo proposito, puoi fare affidamento al valutatore di idealista e ottenere una stima affidabile e gratuita della tua abituazione.
idealistanews
Case, le agenzie vendono gli immobili nella metà del tempo di un privato
Secondo un’analisi di Reopla, a fronte di una media nazionale di 6,4 mesi per completare una compravendita, le tempistiche si abbassano a 5,8 mesi quando a occuparsene è un intermediario, contro i 12,2 mesi necessari tra privati. Anche il margine di trattativa si riduce con il primo e sale con i secondi
di Laura Cavestri
In Italia le agenzie immobiliari concludono la vendita di un immobile nella metà del tempo che impiega un privato. A fronte di una media nazionale ponderata di 6,4 mesi per completare una compravendita, le tempistiche si abbassano a 5,8 mesi quando a occuparsene è un’agenzia, contro i 12,2 mesi necessari tra privati. Allo stesso modo, il margine di trattativa (inteso come la differenza tra il prezzo richiesto sull’annuncio e quello della transazione), mediamente dell’8,6%, si riduce all’8,4% nelle compravendite gestite da agenzie, mentre sale al 10,2% nelle trattative tra privati.
Sono alcuni dei risultati che emergono dal report “Il ruolo di agenzie e privati nelle compravendite immobiliari - come cambiano tempi e margini di trattativa”, realizzato dallo strumento AgentPricing.com di Reopla, la società parte del gruppo Sprengnetter specializzata nella Big data Analysis e nella realizzazione di software innovativi e Avm (automated valuation mode) per il settore immobiliare.
La fotografia delle città
Ad oggi, il mercato immobiliare residenziale conta quasi un milione di immobili in vendita. L’85,9% di queste operazioni è gestito da agenzie immobiliari, il 14,1% da privati.
Bologna è la città che si affida di più alle agenzie (l’89,4% degli immobili), Messina quella dove sono più frequenti le trattative gestite da privati (25,2 per cento).
Se si analizzano le 15 principali città italiane per popolazione emerge che gli immobili affidati a privati vengono proposti a un prezzo che mediamente è il 13% più alto rispetto al reale valore di mercato: i sovrapprezzi più elevati si registrano a Venezia (+24,6%), Verona (+19,7%), Roma (+19,2%) e Genova (+17,1 per cento). Al contrario, la differenza minore si registra a Milano (+5,2%), Trieste (+6,5%) e Padova (+7,7 per cento).
«Dal report emerge che in Italia solo una piccola parte delle compravendite immobiliari è gestita da privati e che la grande maggioranza di immobili è affidata alle agenzie immobiliari – ha spiegato Patrick Albertengo, co-founder e managing director di Reopla –. Le trattative condotte dalle agenzie si concludono generalmente più velocemente e con un prezzo più vicino a quello di partenza, perché, a differenza dei privati che tendono a sovrapprezzare gli immobili, gli agenti immobiliari dispongono di maggiore esperienza nel settore e di strumenti tecnologici che consentono di effettuare valutazioni più oggettive e in linea con il reale valore di mercato dell'immobile».
Gli immobili affidati alle agenzie sono soprattutto quelli sopra i 145 mq. In tutta Italia sono circa 311.100 gli immobili che superano una metratura di 145 mq: l’88% degli immobili di questa tipologia sono affidati ad agenzie. La percentuale di immobili più alta (17%) affidata a privati si registra invece laddove la metratura è inferiore ai 50 metri quadri: questa categoria, però, è anche quella con meno unità in vendita a livello nazionale, 62.007 immobili.
È Roma la città italiana con il maggior numero di compravendite, 30.570, di cui 24.120 gestite da agenzie. Seguono Milano con 17.458 vendite (di cui 15.154 affidate ad agenzie) e Torino, 13.280 vendite (11.819 in agenzia). A registrare il minor numero di compravendite sono, invece, Trieste (1.405), Verona (2.093) e Messina (3.143).
Dove ci si affida di più alle agenzie e dove ai privati
Infine, dall’analisi di Reopla si osserva come nel Nord Italia prevalgano le transazioni gestite da agenzie immobiliari, mentre al Sud e nelle Isole sale la percentuale di vendite tra privati. Guardando alle città d’Italia con la più alta percentuale di vendite gestite da agenzie immobiliari, dopo Bologna (89,4%) in classifica ci sono Torino (89%), Trieste e Padova (entrambe 88,1 per cento). Se si considerano, invece, le città con la più alta percentuale di vendite tra privati il podio vede in testa Messina (25,2%), Catania (24,3%) e Napoli (22,5 per cento). Subito dopo compare Roma (21,1%) che è anche la città d’Italia con il numero più alto di transazioni gestito da privati, 6.450.